N°8 LUGLIO – AGOSTO di INTERNI dedica un articolo all’intervento dello studio LCT per Casa MA12
<< Nel territorio rurale della città patrimonio dell’Unesco, il recupero e l’ampliamento di un avamposto agricolo esistente trasformato, tramite un aperto confronto tra preesistenza e segni contemporanei, in un’oasi dove appartarsi nel silenzio della campagna intorno >>
La casa, dal design regolare e rettangolare, presenta spessi muri di pietra intonacati, decorati da aperture ben definite con cornici sporgenti. L’edificio è sviluppato su un unico livello e suddiviso in quattro ampie stanze comunicanti tra loro, sormontate da un tetto a falda sostenuto da robuste travi in legno.
Questo edificio rurale rappresenta un punto di riferimento distintivo nella campagna siciliana, testimoniando la presenza umana e l’importanza dell’agricoltura nella regione. La casa presenta alcune possenti mensole lapidee che indicano la presenza di un balcone e, di conseguenza, di un ulteriore piano abitativo nella parte centrale. Di fronte all’ingresso principale, situato sul lato sud, si trova una corte in pietra accanto a una vecchia stalla.
Il progetto di restauro e riqualificazione, ideato dallo studio di architettura Salvatore Tringali e Rosanna La Rosa per Laboratorio Città e Territorio, ha rispettato la struttura originale dell’edificio, cercando di valorizzare le caratteristiche preesistenti e di integrare armonicamente materiali e elementi contemporanei.
Una delle principali trasformazioni è stata la ricostruzione di un volume centrale in corrispondenza delle mensole del balcone, creando uno spazio a doppia altezza nella zona del soggiorno. Questo spazio è collegato al piano terra da una scala in corten, che si fonde senza soluzione di continuità con la ringhiera del soppalco, che funge anche da libreria.
La facciata sud dell’edificio è stata mantenuta nella sua forma originale, con l’aggiunta di un piano extra che si affaccia sulla corte in pietra e sulla scalinata d’ingresso. La facciata nord, invece, è stata ampliata per ospitare spazi di servizio, una zona per gli ospiti e un giardino d’inverno collegato al soggiorno. Questi spazi esterni creano un’estensione naturale della zona giorno, offrendo ambienti all’ombra e ben ventilati che si aprono verso il paesaggio circostante, con un giardino curato che include palme e piante grasse.
Il nuovo volume, caratterizzato da una struttura leggera in corten e ampie vetrate a tutta altezza, è parte integrante del soggiorno e si collega attraverso due grandi porte in corten con lastre di vetro continue.
All’interno, sono stati conservati gli originali imbotti di pietra delle antiche aperture, insieme a porte di legno massiccio. I pavimenti sono realizzati in pietra naturale, con una tonalità scura nel soggiorno (pietra pece, trattata con asfalto) e una chiara nelle zone vetrate (pietra calcarea di Modica). Questi pavimenti collegano gli spazi interni con l’ambiente esterno, creando una sensazione di continuità materica e domestica.
La tettoia preesistente della vecchia stalla è stata restaurata ed estesa, con una copertura in coppi siciliani, in linea con il restauro dell’intera casa. All’interno di questa struttura si trovano un forno a pietra e una cucina, entrambi con vista sulla grande piscina rettangolare, che si estende sulla corte in pietra laterale utilizzando lo stesso materiale lapideo per il pavimento (pietra di Modica).
La piscina ha un bordo a sfioro, realizzato con una lastra continua in vetro, e si trova su un pendio erboso che, come l’ingresso, è delimitato da un muretto a secco che delinea la proprietà. Questo elemento aggiunge ulteriormente al contesto architettonico e paesaggistico tipico delle costruzioni rurali in Sicilia.
Foto di Alberto Ferrero – Testo di Matteo Vercelloni
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