Fu quasi per gioco che acquistammo il terreno edificabile per costruire il nostro studio di architettura.
Ai tempi (era il 1998) stavamo realizzando ad Ispica la nuova Chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie ed avevamo pensato ad un sagrato che, riprendendo la forma ellittica del Circo Massimo, divenisse la Piazza, luogo di incontro e di relazione, fulcro della zona di espansione della città.
Il lotto di terreno era posto proprio lì, di fronte la piazza, inserito nel tessuto urbano di via Sardegna. Ci piaceva l'idea di progettare un altro edificio che si confrontasse ed entrasse in relazione con la nuova Chiesa che stavamo realizzando. Quel luogo, pensammo, poteva diventare il nostro nuovo studio.
La forma regolare del lotto, confinata per tre lati, con un solo fronte libero su strada, ci suggerì l'idea di un parallelepipedo “scavato”,all'interno, come fosse un ananas, così da permettere al sole di penetrare dall'alto e dare luce ed aria sia agli uffici posti sul retro che alla zona centrale dell'edificio fino al primo piano; all'esterno con la realizzazione di una parete continua in acciaio e vetro, rientrata centralmente, che favorisce un'illuminazione indiretta, in modo da non recare disturbo alle postazioni informatiche poste all'interno.
Tale scelta progettuale ha fornito lo spunto per l'articolazione interna degli spazi di lavoro e di servizio.
Cinque in totale i livelli, di cui uno interrato che ospita oltre ai servizi logistici (la sala di riproduzione e stampa, la cucina, l'archivio morto) la biblioteca con la sala di consultazione dei materiali, illuminate queste ultime da una doppia altezza, attraversata al piano terra da una passerella in acciaio che collega la sala d'attesa con la sala riunione.
Al piano terra, in posizione opposta all'ingresso, si trovano il centralino, i servizi e due uffici, di cui uno destinato esclusivamente al personale di supporto alla direzione dei lavori.
Un blocco monolitico in pietra lavica, lucidato e sagomato, definisce l'ingresso a tali ambienti, delimitando nel contempo, con la funzione di parapetto, lo spazio della scala che da accesso ai piani operativi, anch'essa in pietra lavica.
Ai livelli superiori uno spazio cilindrico centrale, vuoto in tripla altezza, costituisce l'elemento focalizzante attorno al quale si articolano gli spazi di relazione. Vengono così ad essere individuate, in base all'uso, due zone, “una pubblica” verso il fronte esterno, ed una “privata” verso l'interno. Alla base del volume cilindrico una “piazza” circolare distribuisce le stanze del primo piano, con l'area di produzione tecnica nella zona “pubblica” e due uffici in quella “privata”.
Al piano superiore un anello circolare si affaccia sulla “piazza” mettendo in collegamento le stanze del secondo piano; qui la parte “pubblica” accoglie i nostri studi, divisi centralmente da una piccola sala riunioni, fruibile da entrambi i vani, mentre nella parte “privata” si collocano la segreteria tecnica e quella amministrativa.
Dallo spazio centrale del secondo piano, a sbalzo sulla doppia altezza, una scala semicircolare conduce all'atelier di progettazione, tramite una passerella circolare realizzata con mensole in ferro a sbalzo e pannelli autoportanti in orsogrill, per consentire un maggior illuminamento dei piani sottostanti. Attorno alla passerella trovano posto l'archivio corrente e quello fotografico.
A concludere il vuoto centrale il tetto blu con al centro una cupola in plexiglass, dalla quale di giorno penetra la luce del sole, e di notte, grazie all'uso delle fibre ottiche, viene illuminato un “cielo stellato”.
L'atelier, concepito come open space, accoglie oltre alla zona di progettazione, una zona per le riunioni e uno spazio relax.
Quattrocentottanta metri quadrati che comprendono anche 16 postazioni informatiche, 4 sale riunioni, la biblioteca, l'atelier di progettazione, oltre agli ambienti di supporto logistico (archivi, sala stampa, cucina, bagni ecc..).
Il fronte esterno si caratterizza come prospetto urbano, con forti e peculiari caratteristiche simmetriche.
Si individuano tre parti: una zona centrale, arretrata rispetto al filo dell'edificio, in corrispondenza della quale è la parete continua in acciaio e vetro, descritta in precedenza, le altre due parti laterali individuano due registri rettangolari, rivestiti totalmente in lastre di pietra arenaria di Caltanissetta, con la parte basamentale scandita da quattro aperture, due per lato, poste in corrispondenza della sala riunione e dell'ingresso.
Il coronamento dell'edificio è costituito da un marcato cornicione aggettante e dal soprastante prospetto dell'atelier, arretrato rispetto al filo della costruzione, interamente rivestiti con lastre di rame ossidato.
La peculiarità innovativa del prospetto risiede nella realizzazione di una parete ventilata, in corrispondenza dei registri laterali, che garantisce l'isolamento, la coibentazione e la ventilazione degli ambienti di lavoro esposti a ponente. Le finiture interne producono un risultato d'effetto dato dal connubio di materiali tradizionali (le pietre, arenaria e lavica, il legno) con materiali più innovativi quali l'acciaio, il ferro e il vetro, razionalmente amalgamati e piegati alla funzionalità ed alla caratterizzazione degli spazi.
Lo studio di architettura si occupa, da più di 35 anni, del restauro di beni culturali, di ristrutturazioni di casali e masserie, di nuove realizzazioni sia di strutture turistico ricettive che di spazi commerciali, oltre che della progettazione di elementi di arredo e di design.
Con lo studio collaborano oggi più di 20 professionisti, tra architetti, architetti conservatori, ingegneri e geometri.
- Anno
- 2003
- Città
- Ispica(RG)
- Stato
- Completato
- Superfice
- 570mq
- Committente
- Privato