Alla base dell’idea progettuale sta la scelta di forme geometriche dotate di forte richiamo simbolico. L’ottagono è una forma antica e densa di significati, forma che garantisce una possente stabilità architettonica, utilizzata per i battisteri. Il disegno è impostato sia in pianta sia in alzato sul concetto dell’ottagono, ponendosi come edificio pregno di richiami storici, austero nella classicità delle colonne che rimandano alle immagini del tempio classico, leggiadro nella trasparenza realizzata attraverso le ampie finestature laterali e soprattutto nel lucernaio a lanterna che sovrasta centralmente il tutto, reggendo il campanile.
Nel suo porsi nella zona di espansione urbana della città, assume fondamentale importanza la piazza del sagrato, che presenta un ordito a trama quadrata che dice di un ordine precostituito; le due ali di porticato laterali e il poderoso colonnato centrale emergono da tale ordine razionale come un proposito di statica fermezza.
Nell’insieme la forma dell’edificio vive di questo ordinato trasformarsi e compenetrarsi di masse che nel loro sovrapporsi acquistano via via crescente leggerezza. Nel forte radicamento visibile alla base si introduce un dialogo di forme (quadrato, ottagono, parallelepipedo, piramide) che nel suo dipanarsi grado a grado man mano che si sale a quote superiori, parla delle altezze celesti, pur mantenendo la concretezza di un sano realismo, senza invenzioni, basandosi solo sulla forza della tradizione rivisitata dalla riforma liturgica.
- Anno
- 1997
- Città
- Ispica(RG)
- Stato
- Completato
- Superfice
- 7000 mq
- Committente
- Diocesi di Noto